01 giugno 2006

Cambiamenti

Ma allora uno che si lamenta a fare della flessibilità?

Finalmente dopo anni e anni di onesto lavoro a tempo determinato, alla Plantec si sono detti pronti ad assumermi.
Proposta questa che aspettavo almeno dal 2001, quando ho iniziato ad andare in ufficio a tempo pieno, e che già mi era stata offerta in passato, ma che avevo dovuto rifiutare per continuare a supportare le attività di famiglia.
Ma perchè il mio capo si è infine deciso ad elevare il sottoscritto al rango di dipendente?
E' presto detto: la SnamProgetti di Fano, si è aggiudicata una commessa importante, l'ampliamento di un impianto di depurazione acque in Arabia Saudita.
Un progetto che richiederà anni di lavoro, e migliaia di ore di studi ed elaborazioni.
Per fare ciò si avvarrà della collaborazione di società esterne, le quali per meglio operare hanno deciso di formare una società di società: l'Hexagon.
La Plantec, che fa parte dell'Hexagon, aveva quindi bisogno di mettere in campo un tubista esperto, un abile modellatore tridimensionale, un tecnico dall'elevato profilo professionale.
Purtroppo non c'era nessuno con queste caratteristiche, e quelli che c'erano avevano altro da fare.
C'ero solo io.
E così mi c'hanno mandato.
Alla SnamProgetti, dico.
Ma la cosa è durata solamente sino alla fine di Maggio, alla scadenza cioè del mio contratto.
Perchè la risposta alla tanto e lungamente agognata offerta del mio capo, sogno di tutti i lavoratori parasubordinati, è stato un puro e semplice: no grazie.
Avevo infatti già deciso di cambiare posto di lavoro, passando all'EnereCo, altra società d'ingegneria di Fano.
E non perchè mi trovassi male dove stavo, anzi il cambio ha comportato un aumento di oneri per il sottoscritto, messo ancora a contratto a tempo determinato.
Ma avvertivo la necessità di imprimere un qualche cambiamento alla mia vita, per liberarmi un po' da quella gabbia di modi di essere e di pensare in cui alle volte le abitudini di una vita ci fossilizzano e bla bla bla, basta 'ste cavolate!

Ho salutato tutte le persone con cui ho lavorato, raccolto le mie cose in una scatola, e già il mio schifo di carattere malinconico si faceva sentire pure per una sciocchezza del genere.
ho fatto un po' fatica a rinunciare all'idea di presentarmi al mio solito posto...mi sembra di lasciare mille cose in sospeso...
Ciao a tutti...se avete bisogno chiamate...passo sul tardi...vengo il fine settimana...
Uff, che lagne!
Dal 5 Giugno si ricomincia da un'altra parte.
Non da zero, però.

P.S.
I maligni sussurrano che lascio la Plantec perchè lì tutte le colleghe sono già fidanzate o sposate, quindi non c'era trippa per gatti.
Sono basse insinuazioni a cui non bisogna dar credito!

02 maggio 2006

primo maggio

Primo Maggio all'insegna dell'avventura quest'anno: mica è vero!
L'idea era quella di un'escursione speleologica, nello scuro ventre della terra, ma già il fatto che l'organizzatrice aveva dovuto rinunciare a partecipare, ha lasciato supporre che le cose sarebbero andate diversamente.
Cenato che abbiamo con una pizzetta al volo in cima al Corso, eravamo un po' preoccupati all'idea di incontrare difficoltà a localizzare il rifugio che ci avrebbe ospitato, vista anche la tarda ora della partenza.
Per fortuna Marco metteva a nostra disposizione la tecnologia più moderna: il navigatore satellitare montato sulla sua auto.
Sentendoci in una botte di ferro siamo partiti: peccato che poi abbiamo usato la macchina di un'altro.
Comunque alla fine siamo giunti senza problemi alla meta, ed abbiamo preso possesso dei nostri lettini.
Completamente inutile parlare della visita speleologica in sè, visto che si è trattato solo di visitare l'ingresso di una grotta nella quale si apriva un pozzo accessibile solo con attrezzatura e preparazione idonea: insomma un po' una delusione per tutti.
Unico brivido, l'avvistamento di un pipistrello visibilmente stecchito appeso ad una parete.
A parte aver imparato l'uso delle lampade ad acetilene, in realtà è stata più una scampagnata naturalistica , che però abbiamo dovuto affrontare non precisamente in tenuta da trekking, ma in stivali di gomma ed elmetto in testa, e pochi prescelti pure col contenitore per il carburo appeso addosso.
Da questo punto di vista la cosa è stata interessante: ci siamo fatti una bella camminata su e giù per i sentieri, abbiamo visitato un antico mulino in rovina, ed una bellissima cascata in un'atmosfera d'incanto, ed attraversato un paesino semideserto e semidiroccato.
La parte più impegnativa è stata al momento di discendere dal sentiero fino alla grotta, poichè essendo il terreno molto ripido abbiamo dovuto adoperare le corde per sostenerci, con la guida che si raccomandava di camminare sulle punte dei piedi eccetera, e poi il salitone finale che ci riportava sulla strada.
Ancora più interessante è stato il bagno di domenica pomeriggio nelle acque sulfuree che scorrevano sotto un ponte ad Acquasanta, nelle quali ci siamo calati un po' scomodamente in zoccoli e costume da bagno, riportando graffi e abrasioni superficiali: un'esperienza semplice ma stupenda, anche se eravamo quasi al buio, visto che il sole era ormai al tramonto...e pioveva.
Con la solita guida a raccontare di quella volta che ci portava le finlandesi.
Piccola disavventura: Marco per mettere al sicuro i suoi occhiali, li infila in uno stivale della Bea.
Al momento di rilsalire gli occhiali erano spariti: saranno caduti in acqua, penso io.
Marco allunga una mano sul fondo: se li ritrova proprio sotto le dita!
Gli devo chiedere dei numeri da giocare al lotto.
Bella anche la Rocca visitata ad Arquata, e la chiesa romanica di Paggese, dove abbiamo in extremis rimediato il pranzo: pensavamo che saremmo rimasti digiuni, ed invece nella piazza principale c'era la festa del 1° Maggio naturalmente!
Per pochi euro abbiamo ricevuto pane con alici, gnocchi, panino con porchetta, fave a piacimento, e vino a volontà, ed in regalo pure dell'ottimo pecorino, e per qualcuno il dolce (burp!).

Mi fermo qui che mi è venuta fame...e rinuncio a parlare della visita conclusiva ad Ascoli.

Per ulteriori informazioni vedere qui.

15 aprile 2006

Le giornate di uno scrutatore

(non è che voglio competere con Calvino eh!)
Le giornate di uno scrutatore iniziano il giorno in cui si riceve la nomina dal comune, e si guarda il calendario cercando di ricordare eventuali impegni per il periodo delle elezioni.
Poi, il Sabato prima del voto, ci si incontra al seggio con gli altri scrutatori, il presidente ed il suo segretario. Tutti insieme prepariamo l'occorrente, e mettiamo centinaia di timbri e firme su schede e registri vari.
Non è un lavoro molto faticoso, specialmente se il presidente ci tiene poco alla forma, e permette una certa elasticità nello stabilire i turni per le pause, ma comunque è stancante e tornando a casa mi sentivo piuttosto stufo.
La paga non è granchè rispetto alle ore di impegno, ma francamente non lo faccio tanto per i soldi, ma più per un senso di dovere civico: anche se farà sorridere, mi compiaccio di partecipare ai meccanismi della democrazia, e svolgere un servizio utile alla collettività.
Oltre al fatto che impiccione come sono, mi diverto a conoscere tutte le persone che vengono a votare, ed essendo stato scelto come vice presidente (più che altro per rinuncia degli altri scrutatori) dovevo controllarne i documenti.
Un saluto ed un abbraccio a David, il nostro presidente, ad Alessandro il segretario ( e cuoco al Boscaiolo), a Laura di S.Angelo (forse da piccolo era la mia insegnante di catechismo), ad Anna di Marina di Montemarciano, e Lucia già amica della mia nipotina Sara: a presto gente!
Affollavano il seggio, soprattutto durante il conteggio delle schede, i rappresentanti di lista, dei quali saluto Francesca la tanghèra (non vieni più a ballare?), e la giovanissima Marzia: ciao!


P.S.
Tranquillo Silvio: nessun broglio nel mio seggio.

08 aprile 2006

Il mio voto del 9 e 10 Aprile

Non so come sia negli altri paesi, ma in Italia ogni volta che si và a votare, sembrano i prodromi di una guerra civile: entrambi gli schieramenti rivendicano per sè stessi la più perfetta adesione ai valori democratici, ed accusano l'altra parte di portare il paese ad uno sfascio irreversibile.
Forse in parte ciò è vero, poichè si scontrano due visioni che effettivamente sembrano in perfetta antitesi, ed irriducibili fra di loro.
Per quanto riguarda il linguaggio adoperato, anche se sotto i riflettori sono soprattutto le "esternazioni" di Berlusconi, dal quale uno avrebbe il diritto di aspettarsi un atteggiamento un po' più sobrio e consono alla carica ricoperta ed in cui vorrebbe essere riconfermato, non mancano e non sono mai mancati anche nella sua controparte manifestazioni piuttosto poco lusinghiere nei confronti dell'avversario politico e del suo elettorato.
Fino a qualche tempo fà, a torto o a ragione, i "coglioni" erano in generale gli elettori del centrodestra, ed in particolare quelli di Forza Italia.
Corsi e ricorsi della Storia ultimamente, e grazie alle dichiarazioni del solito mister B, questo termine è stato "riabilitato", e proprio per questo non potrò fregiarmene, poichè starebbe ad indicare quella parte di cittadini che andranno a votare pensando al bene generale del paese, guidati da un manipolo di capitani coraggiosi, il cui attivismo politico è assolutamente scevro da qualsivoglia interesse o aspirazione personale, tutti uniti soprattutto dall'esigenza di rigettare il Caimano nella palude da cui è sbucato.
Come dire insomma che sto sempre dalla parte sbagliata.
In realtà poi io non starei da nessuna parte.
Secondo una visione un po' ingenua del modello americano, avevo immaginato per la nostra politica una ripartizione se non in due partiti, almeno in due schieramenti, uno liberaldemocratico, l'altro socialdemocratico, che legittimandosi reciprocamente, si contendessero il governo eccetera eccetera...lo so è un'immagine da libro dei sogni che forse non esiste neanche nei paesi anglosassoni.
Sicuramente da noi abbiamo ancora parecchia strada da fare, e dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento, però due schieramenti ce li abbiamo, e piaccia o meno questo lo si deve proprio a Berlusconi, la cui capacità di polarizzazione dei consensi frena perlomeno un certo consociativismo fra gli attori politici: così chi governa, governa; chi sta all'opposizione fa l'opposizione, con meno inciuci possibile fra le parti.
Le mie simpatie sono sempre andate a Forza Italia, nel quale vedevo sia la concreta possibilità di avere il primo partito liberale di massa, che potesse dare al paese appunto una cura di liberalismo, sia la possibilità di un partito che valorizzasse certi temi tipici della destra, senza essere troppo conservatore. Le cose non sono andate così: Forza Italia non è riuscita a rendersi autonoma dal suo fondatore ed è rimasta il partito di Berlusconi; è stato dato sempre meno spazio ai liberli al suo interno a favore dell'ala più socialista, ed i discorsi sui valori sono stati delegati agli alleati, tranne poi mettersi a rivendicare, con opuscoli parrocchia per parrocchia, una maggiore corrispondanza della propria politica, con la dottrina sociale della Chiesa.
Nonostante tutto però Forza Italia resta per me l'unica scelta efficace possibile, sperando che i cambiamenti di cui vedo i segni maturino nel tempo.

Oppure, da antieuropeista quale sono, potrei decidere di sostenere, almeno col voto di una scheda, la lista No Euro unico partito del centrodestra esplicitamente euroavverso, anche se dubito che potrà avere un certo peso in parlamento.

06 aprile 2006

Lasciateci odiare in pace

La notizia della sorte toccata al piccolo Tommaso era temo, quello che tutti purtroppo ci aspettavamo, trattandosi di un bambino così piccolo e malato, e per le modalità anomale del rapimento.
Non ci sarebbe niente da aggiungere: è una notizia che si commenta da sola.
Ma resta la necessità di sciogliere questo nodo alla gola che ci prende per l'essere testimoni impotenti, ancora una volta, della ferocia dell'Uomo, ed in luoghi a noi così vicini, da farci temere innanzitutto per quei piccoli che in tanti prendiamo per mano tutti i giorni.
Come possano dei balordi concepire, pensando di farla franca, anche il solo rapimento di una creatura così indifesa resta per me un mistero.
Personalmente ne traggo l'ennesima constatazione che il libero arbitrio, che Dio o chi per lui ha donato all'uomo, altro non è che la libertà di compiere il male, o più semplicemente di essere stupidi.
Ed una certa stupidità viene manifestata anche dai soliti, perlopiù giornalisti e preti, che un momento dopo il rinvenimento del corpicino senza vita del povero Tommaso, ne assediano i genitori con assurde domande sul loro stato d'animo, o sull'eventualità del perdono dei colpevoli, quando non c'è persona che non sappia che ogni lutto ha bisogno per lo meno di qualche tempo per essere "elaborato", ed in questo caso vale anche per tutti noi che della tragedia siamo stati spettatori.
Sono arrivate ad invocare la pena di morte per questi assassini, anche persone che normalmente sarebbero contrarie.
Ci saranno dei processi, e quindi delle condanne: la giustizia, come si dice, farà il suo corso.
A noi lasciateci almeno la libertà di essere "arrabbiati" finchè ne avremo bisogno.

25 marzo 2006

Scrutatore alle elezioni

In un modo o nell'altro, sono infine riuscito ad inserire il banner del test di orientamento alle prossime elezioni.







I risultati non sono riuscito ad inserirli, e allora ci metto il link: QUI, e a quanto pare la mia collocazione è verso il centrodestra, anche se non so dire quanto tutto ciò sia attendibile.
Ora, il Berlusca aveva detto che avrebbe inviato nei collegi delle persone di fiducia a vigilare sul corretto andamento delle elezioni.
Ebbene, dopo aver fatto il test, mi è stata notificata la nomina a scrutatore in uno dei collegi della città, e precisamente alla scuola elementare Pascoli: quando si dice l'efficenza!
Tranquillo Silviuccio, che ci penso io a vigilare ; )

16 marzo 2006

La ricchezza della nazioni

Ultimamente in Italia si sente molto parlare di liberalismo, una dottrina politica basata sull'idea di una società in cui gli individui debbano essere più liberi possibile di agire come preferiscono in tutti i campi, e con la capacità di intervento dello stato ridotta al minimo necessario: naturalmente le cose sono più complicate di così, ed esistono diverse scuole di pensiero.
In Italia si è sempre detto che i liberali potevano riunirsi in una cabina telefonica tanto erano pochi, e le loro idee non hanno mai avuto una grande fortuna (e così accade ancora oggi), al contrario di quello che avviene nei paesi per esempio anglosassoni, dove sono nate.
Per capirne di più ho deciso di leggere qualcosa in merito, così ho scoperto che il giornale Milano Finanza, di cui ignoravo perfino l'esistenza, usciva in edicola con allegato La ricchezza delle nazioni di Adam Smith, un classico di Liberalismo ed economia politica, uscito in Inghilterra alla fine del '700.
Trattasi di un'opera di un migliaio di pagine diviso in due volumi: spero di finirlo prima di passare a miglior vita!
Un ringraziamento va a Cristiano ed alle sue sorelle, che insieme gestiscono un'edicola al lungomare, e che hanno saputo procurarmi il primo volume del libro uscito già tempo prima.
Di seguito un po' di link:
Adam smith
La ricchezza delle nazioni
Milano Finanza: i grandi classici dell'economia.