primo maggio
Primo Maggio all'insegna dell'avventura quest'anno: mica è vero!
L'idea era quella di un'escursione speleologica, nello scuro ventre della terra, ma già il fatto che l'organizzatrice aveva dovuto rinunciare a partecipare, ha lasciato supporre che le cose sarebbero andate diversamente.
Cenato che abbiamo con una pizzetta al volo in cima al Corso, eravamo un po' preoccupati all'idea di incontrare difficoltà a localizzare il rifugio che ci avrebbe ospitato, vista anche la tarda ora della partenza.
Per fortuna Marco metteva a nostra disposizione la tecnologia più moderna: il navigatore satellitare montato sulla sua auto.
Sentendoci in una botte di ferro siamo partiti: peccato che poi abbiamo usato la macchina di un'altro.
Comunque alla fine siamo giunti senza problemi alla meta, ed abbiamo preso possesso dei nostri lettini.
Completamente inutile parlare della visita speleologica in sè, visto che si è trattato solo di visitare l'ingresso di una grotta nella quale si apriva un pozzo accessibile solo con attrezzatura e preparazione idonea: insomma un po' una delusione per tutti.
Unico brivido, l'avvistamento di un pipistrello visibilmente stecchito appeso ad una parete.
A parte aver imparato l'uso delle lampade ad acetilene, in realtà è stata più una scampagnata naturalistica , che però abbiamo dovuto affrontare non precisamente in tenuta da trekking, ma in stivali di gomma ed elmetto in testa, e pochi prescelti pure col contenitore per il carburo appeso addosso.
Da questo punto di vista la cosa è stata interessante: ci siamo fatti una bella camminata su e giù per i sentieri, abbiamo visitato un antico mulino in rovina, ed una bellissima cascata in un'atmosfera d'incanto, ed attraversato un paesino semideserto e semidiroccato.
La parte più impegnativa è stata al momento di discendere dal sentiero fino alla grotta, poichè essendo il terreno molto ripido abbiamo dovuto adoperare le corde per sostenerci, con la guida che si raccomandava di camminare sulle punte dei piedi eccetera, e poi il salitone finale che ci riportava sulla strada.
Ancora più interessante è stato il bagno di domenica pomeriggio nelle acque sulfuree che scorrevano sotto un ponte ad Acquasanta, nelle quali ci siamo calati un po' scomodamente in zoccoli e costume da bagno, riportando graffi e abrasioni superficiali: un'esperienza semplice ma stupenda, anche se eravamo quasi al buio, visto che il sole era ormai al tramonto...e pioveva.
Con la solita guida a raccontare di quella volta che ci portava le finlandesi.
Piccola disavventura: Marco per mettere al sicuro i suoi occhiali, li infila in uno stivale della Bea.
Al momento di rilsalire gli occhiali erano spariti: saranno caduti in acqua, penso io.
Marco allunga una mano sul fondo: se li ritrova proprio sotto le dita!
Gli devo chiedere dei numeri da giocare al lotto.
Bella anche la Rocca visitata ad Arquata, e la chiesa romanica di Paggese, dove abbiamo in extremis rimediato il pranzo: pensavamo che saremmo rimasti digiuni, ed invece nella piazza principale c'era la festa del 1° Maggio naturalmente!
Per pochi euro abbiamo ricevuto pane con alici, gnocchi, panino con porchetta, fave a piacimento, e vino a volontà, ed in regalo pure dell'ottimo pecorino, e per qualcuno il dolce (burp!).
Mi fermo qui che mi è venuta fame...e rinuncio a parlare della visita conclusiva ad Ascoli.
Per ulteriori informazioni vedere qui.
L'idea era quella di un'escursione speleologica, nello scuro ventre della terra, ma già il fatto che l'organizzatrice aveva dovuto rinunciare a partecipare, ha lasciato supporre che le cose sarebbero andate diversamente.
Cenato che abbiamo con una pizzetta al volo in cima al Corso, eravamo un po' preoccupati all'idea di incontrare difficoltà a localizzare il rifugio che ci avrebbe ospitato, vista anche la tarda ora della partenza.
Per fortuna Marco metteva a nostra disposizione la tecnologia più moderna: il navigatore satellitare montato sulla sua auto.
Sentendoci in una botte di ferro siamo partiti: peccato che poi abbiamo usato la macchina di un'altro.
Comunque alla fine siamo giunti senza problemi alla meta, ed abbiamo preso possesso dei nostri lettini.
Completamente inutile parlare della visita speleologica in sè, visto che si è trattato solo di visitare l'ingresso di una grotta nella quale si apriva un pozzo accessibile solo con attrezzatura e preparazione idonea: insomma un po' una delusione per tutti.
Unico brivido, l'avvistamento di un pipistrello visibilmente stecchito appeso ad una parete.
A parte aver imparato l'uso delle lampade ad acetilene, in realtà è stata più una scampagnata naturalistica , che però abbiamo dovuto affrontare non precisamente in tenuta da trekking, ma in stivali di gomma ed elmetto in testa, e pochi prescelti pure col contenitore per il carburo appeso addosso.
Da questo punto di vista la cosa è stata interessante: ci siamo fatti una bella camminata su e giù per i sentieri, abbiamo visitato un antico mulino in rovina, ed una bellissima cascata in un'atmosfera d'incanto, ed attraversato un paesino semideserto e semidiroccato.
La parte più impegnativa è stata al momento di discendere dal sentiero fino alla grotta, poichè essendo il terreno molto ripido abbiamo dovuto adoperare le corde per sostenerci, con la guida che si raccomandava di camminare sulle punte dei piedi eccetera, e poi il salitone finale che ci riportava sulla strada.
Ancora più interessante è stato il bagno di domenica pomeriggio nelle acque sulfuree che scorrevano sotto un ponte ad Acquasanta, nelle quali ci siamo calati un po' scomodamente in zoccoli e costume da bagno, riportando graffi e abrasioni superficiali: un'esperienza semplice ma stupenda, anche se eravamo quasi al buio, visto che il sole era ormai al tramonto...e pioveva.
Con la solita guida a raccontare di quella volta che ci portava le finlandesi.
Piccola disavventura: Marco per mettere al sicuro i suoi occhiali, li infila in uno stivale della Bea.
Al momento di rilsalire gli occhiali erano spariti: saranno caduti in acqua, penso io.
Marco allunga una mano sul fondo: se li ritrova proprio sotto le dita!
Gli devo chiedere dei numeri da giocare al lotto.
Bella anche la Rocca visitata ad Arquata, e la chiesa romanica di Paggese, dove abbiamo in extremis rimediato il pranzo: pensavamo che saremmo rimasti digiuni, ed invece nella piazza principale c'era la festa del 1° Maggio naturalmente!
Per pochi euro abbiamo ricevuto pane con alici, gnocchi, panino con porchetta, fave a piacimento, e vino a volontà, ed in regalo pure dell'ottimo pecorino, e per qualcuno il dolce (burp!).
Mi fermo qui che mi è venuta fame...e rinuncio a parlare della visita conclusiva ad Ascoli.
Per ulteriori informazioni vedere qui.
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