06 aprile 2006

Lasciateci odiare in pace

La notizia della sorte toccata al piccolo Tommaso era temo, quello che tutti purtroppo ci aspettavamo, trattandosi di un bambino così piccolo e malato, e per le modalità anomale del rapimento.
Non ci sarebbe niente da aggiungere: è una notizia che si commenta da sola.
Ma resta la necessità di sciogliere questo nodo alla gola che ci prende per l'essere testimoni impotenti, ancora una volta, della ferocia dell'Uomo, ed in luoghi a noi così vicini, da farci temere innanzitutto per quei piccoli che in tanti prendiamo per mano tutti i giorni.
Come possano dei balordi concepire, pensando di farla franca, anche il solo rapimento di una creatura così indifesa resta per me un mistero.
Personalmente ne traggo l'ennesima constatazione che il libero arbitrio, che Dio o chi per lui ha donato all'uomo, altro non è che la libertà di compiere il male, o più semplicemente di essere stupidi.
Ed una certa stupidità viene manifestata anche dai soliti, perlopiù giornalisti e preti, che un momento dopo il rinvenimento del corpicino senza vita del povero Tommaso, ne assediano i genitori con assurde domande sul loro stato d'animo, o sull'eventualità del perdono dei colpevoli, quando non c'è persona che non sappia che ogni lutto ha bisogno per lo meno di qualche tempo per essere "elaborato", ed in questo caso vale anche per tutti noi che della tragedia siamo stati spettatori.
Sono arrivate ad invocare la pena di morte per questi assassini, anche persone che normalmente sarebbero contrarie.
Ci saranno dei processi, e quindi delle condanne: la giustizia, come si dice, farà il suo corso.
A noi lasciateci almeno la libertà di essere "arrabbiati" finchè ne avremo bisogno.