15 aprile 2006

Le giornate di uno scrutatore

(non è che voglio competere con Calvino eh!)
Le giornate di uno scrutatore iniziano il giorno in cui si riceve la nomina dal comune, e si guarda il calendario cercando di ricordare eventuali impegni per il periodo delle elezioni.
Poi, il Sabato prima del voto, ci si incontra al seggio con gli altri scrutatori, il presidente ed il suo segretario. Tutti insieme prepariamo l'occorrente, e mettiamo centinaia di timbri e firme su schede e registri vari.
Non è un lavoro molto faticoso, specialmente se il presidente ci tiene poco alla forma, e permette una certa elasticità nello stabilire i turni per le pause, ma comunque è stancante e tornando a casa mi sentivo piuttosto stufo.
La paga non è granchè rispetto alle ore di impegno, ma francamente non lo faccio tanto per i soldi, ma più per un senso di dovere civico: anche se farà sorridere, mi compiaccio di partecipare ai meccanismi della democrazia, e svolgere un servizio utile alla collettività.
Oltre al fatto che impiccione come sono, mi diverto a conoscere tutte le persone che vengono a votare, ed essendo stato scelto come vice presidente (più che altro per rinuncia degli altri scrutatori) dovevo controllarne i documenti.
Un saluto ed un abbraccio a David, il nostro presidente, ad Alessandro il segretario ( e cuoco al Boscaiolo), a Laura di S.Angelo (forse da piccolo era la mia insegnante di catechismo), ad Anna di Marina di Montemarciano, e Lucia già amica della mia nipotina Sara: a presto gente!
Affollavano il seggio, soprattutto durante il conteggio delle schede, i rappresentanti di lista, dei quali saluto Francesca la tanghèra (non vieni più a ballare?), e la giovanissima Marzia: ciao!


P.S.
Tranquillo Silvio: nessun broglio nel mio seggio.

08 aprile 2006

Il mio voto del 9 e 10 Aprile

Non so come sia negli altri paesi, ma in Italia ogni volta che si và a votare, sembrano i prodromi di una guerra civile: entrambi gli schieramenti rivendicano per sè stessi la più perfetta adesione ai valori democratici, ed accusano l'altra parte di portare il paese ad uno sfascio irreversibile.
Forse in parte ciò è vero, poichè si scontrano due visioni che effettivamente sembrano in perfetta antitesi, ed irriducibili fra di loro.
Per quanto riguarda il linguaggio adoperato, anche se sotto i riflettori sono soprattutto le "esternazioni" di Berlusconi, dal quale uno avrebbe il diritto di aspettarsi un atteggiamento un po' più sobrio e consono alla carica ricoperta ed in cui vorrebbe essere riconfermato, non mancano e non sono mai mancati anche nella sua controparte manifestazioni piuttosto poco lusinghiere nei confronti dell'avversario politico e del suo elettorato.
Fino a qualche tempo fà, a torto o a ragione, i "coglioni" erano in generale gli elettori del centrodestra, ed in particolare quelli di Forza Italia.
Corsi e ricorsi della Storia ultimamente, e grazie alle dichiarazioni del solito mister B, questo termine è stato "riabilitato", e proprio per questo non potrò fregiarmene, poichè starebbe ad indicare quella parte di cittadini che andranno a votare pensando al bene generale del paese, guidati da un manipolo di capitani coraggiosi, il cui attivismo politico è assolutamente scevro da qualsivoglia interesse o aspirazione personale, tutti uniti soprattutto dall'esigenza di rigettare il Caimano nella palude da cui è sbucato.
Come dire insomma che sto sempre dalla parte sbagliata.
In realtà poi io non starei da nessuna parte.
Secondo una visione un po' ingenua del modello americano, avevo immaginato per la nostra politica una ripartizione se non in due partiti, almeno in due schieramenti, uno liberaldemocratico, l'altro socialdemocratico, che legittimandosi reciprocamente, si contendessero il governo eccetera eccetera...lo so è un'immagine da libro dei sogni che forse non esiste neanche nei paesi anglosassoni.
Sicuramente da noi abbiamo ancora parecchia strada da fare, e dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento, però due schieramenti ce li abbiamo, e piaccia o meno questo lo si deve proprio a Berlusconi, la cui capacità di polarizzazione dei consensi frena perlomeno un certo consociativismo fra gli attori politici: così chi governa, governa; chi sta all'opposizione fa l'opposizione, con meno inciuci possibile fra le parti.
Le mie simpatie sono sempre andate a Forza Italia, nel quale vedevo sia la concreta possibilità di avere il primo partito liberale di massa, che potesse dare al paese appunto una cura di liberalismo, sia la possibilità di un partito che valorizzasse certi temi tipici della destra, senza essere troppo conservatore. Le cose non sono andate così: Forza Italia non è riuscita a rendersi autonoma dal suo fondatore ed è rimasta il partito di Berlusconi; è stato dato sempre meno spazio ai liberli al suo interno a favore dell'ala più socialista, ed i discorsi sui valori sono stati delegati agli alleati, tranne poi mettersi a rivendicare, con opuscoli parrocchia per parrocchia, una maggiore corrispondanza della propria politica, con la dottrina sociale della Chiesa.
Nonostante tutto però Forza Italia resta per me l'unica scelta efficace possibile, sperando che i cambiamenti di cui vedo i segni maturino nel tempo.

Oppure, da antieuropeista quale sono, potrei decidere di sostenere, almeno col voto di una scheda, la lista No Euro unico partito del centrodestra esplicitamente euroavverso, anche se dubito che potrà avere un certo peso in parlamento.

06 aprile 2006

Lasciateci odiare in pace

La notizia della sorte toccata al piccolo Tommaso era temo, quello che tutti purtroppo ci aspettavamo, trattandosi di un bambino così piccolo e malato, e per le modalità anomale del rapimento.
Non ci sarebbe niente da aggiungere: è una notizia che si commenta da sola.
Ma resta la necessità di sciogliere questo nodo alla gola che ci prende per l'essere testimoni impotenti, ancora una volta, della ferocia dell'Uomo, ed in luoghi a noi così vicini, da farci temere innanzitutto per quei piccoli che in tanti prendiamo per mano tutti i giorni.
Come possano dei balordi concepire, pensando di farla franca, anche il solo rapimento di una creatura così indifesa resta per me un mistero.
Personalmente ne traggo l'ennesima constatazione che il libero arbitrio, che Dio o chi per lui ha donato all'uomo, altro non è che la libertà di compiere il male, o più semplicemente di essere stupidi.
Ed una certa stupidità viene manifestata anche dai soliti, perlopiù giornalisti e preti, che un momento dopo il rinvenimento del corpicino senza vita del povero Tommaso, ne assediano i genitori con assurde domande sul loro stato d'animo, o sull'eventualità del perdono dei colpevoli, quando non c'è persona che non sappia che ogni lutto ha bisogno per lo meno di qualche tempo per essere "elaborato", ed in questo caso vale anche per tutti noi che della tragedia siamo stati spettatori.
Sono arrivate ad invocare la pena di morte per questi assassini, anche persone che normalmente sarebbero contrarie.
Ci saranno dei processi, e quindi delle condanne: la giustizia, come si dice, farà il suo corso.
A noi lasciateci almeno la libertà di essere "arrabbiati" finchè ne avremo bisogno.